23 Novembre 2017

Il punto sull’extravergine: la campagna olearia 2017/2018 e la nuova guida Flos Olei di Marco Oreggia

Mentre negli oliveti di tutta Italia proseguono i lavori di raccolta e lavorazione delle olive per realizzare l’olio nuovo – ma alcuni frantoi hanno già fatto uscire i loro prodotti e si comincia a poter assaggiare qualcosa di molto interessante – proviamo a fare il punto sulla campagna olearia 2017/2018 parlando con Marco Oreggia, autore ed editore della guida Flos Olei ed esperto di olio extravergine di fama internazionale.

Le sue considerazioni riprendono in parte i dati anticipati dalle stime diffuse già da qualche tempo dai principali enti di settore: quantità in crescita rispetto agli scorsi anni (in cui l’olivicoltura italiana e mediterranea in genere è stata duramente colpita da attacchi di parassiti e fenomeni climatici) ma ancora sotto le medie nazionali e una buona qualità media delle olive e dell’olio.

Olio extravergine di oliva Olitalia

“Pure questa non è stata un’annata semplice” racconta Marco Oreggia, “Anche se quella precedente era stata decisamente più complicata”. Quest’anno infatti sotto l’aspetto fitosanitario è stato il migliore degli ultimi anni, senza grandi attacchi di mosca olearia, ma il clima non è stato ideale portando alcuni problemi soprattutto nelle fasi di vegetazione più delicate: l’allegagione, quando avviene il passaggio da fiore a frutto, e la maturazione delle olive. “In molte zone c’è stata una forte siccità”, spiega Oreggia “Mentre in altre si sono verificate forti grandinate primaverili e cambiamenti climatici repentini; entrambi i fenomeni hanno creato problemi nell’allegagione. Questo ha determinato soprattutto una minore presenza di olive sulle piante, quindi i dati quantitativi sono rimasti comunque sotto la media nazionale. Le olive, però, sono state quasi ovunque belle e sane e anche ricche d’olio: con minore carico, le piante si sono “concentrate” sui frutti esistenti che hanno raggiunto pezzature maggiori del solito”. Questo in generale dovrebbe dare buone rese produttive e prodotti di qualità anche se il forte caldo autunnale – spesso però intervallato da piogge, soprattutto negli ultimi giorni – potrebbe aver creato in alcuni casi qualche problema soprattutto per chi ha deciso di anticipare troppo la raccolta delle olive, fenomeno che negli ultimi anni si sta diffondendo presso i coltivatori più accorti che decidono di cogliere le olive ancora verdi o appena invaiate (quando cioè iniziano a “colorarsi”) per avere oli ricchi di polifenoli, con note amare e piccanti decise anche a scapito delle rese. Dunque, è un bene o no anticipare la raccolta? “Tendenzialmente è una cosa positiva – spiega l’esperto – Ma dipende sempre dalle condizioni. Quest’anno, con una stagione molto calda, a raccogliere troppo presto si rischiava di lavorare olive disidratate e non mature a sufficienza, che davano oli con note di secco e anche difficili da lavorare. I produttori più accorti non si sono fatti prendere da “ansia da prestazione” e hanno deciso di aspettare, magari dopo aver fatto qualche prova i cui risultati non li avevano soddisfatti. Insomma, quest’anno probabilmente i risultati migliori si avranno per gli oli lavorati da metà ottobre in poi e la stagione si protrarrà più del solito visto che ora le temperature si stanno abbassando notevolmente”.

Olio extravergine di oliva Olitalia

Di certo, però, ci saranno un bel po’ di oli nuovi da assaggiare in occasione di Flos Olei, l’evento annuale – in programma a Roma il 9 dicembre – organizzato in occasione della presentazione della guida arrivata alla sua nona edizione: una sorta di Atlante Olivicolo in doppia lingua (italiano-inglese) che recensisce ben 500 aziende d’eccellenza provenienti dai 5 continenti, per un totale di 51 Paesi dall’Europa e l’area mediterranea alle Americhe (la Colombia è la new entry di quest’anno) fino in India, Nepal, Cina, Giappone, Australia e Nuova Zelanda.

Olio extravergine di oliva azienda agricola San Salvatore

Sono 778 gli oli recensiti per l’edizione 2018, che è il frutto di mesi di lavoro e si riferisce dunque ai prodotti della scorsa campagna olearia. L’attesa “The Best 20” degli oli e delle aziende premiate fa registrare un bel successo per l’Italia che si conferma ai vertici della produzione mondiale dal punto di vista qualitativo, nonostante appunto un’annata molto difficile. “Abbiamo assaggiato comunque degli ottimi prodotti – racconta Oreggia, che cura la guida insieme a Laura Marinelli e coordina un nutrito team di assaggiatori – Certo ci sono stati meno “picchi” ed è stato più semplice stilare la lista dei “Best” dell’anno; ma sono diverse le aziende che hanno dimostrato grande maturità produttiva e tecnologica riuscendo a lavorare in campo e soprattutto in frantoio e nella composizione dei blend per avere prodotti migliori”.

Olio extravergine di oliva Torretta

Come dicevamo, l’Italia guida la classifica con 12 premi seguita a ruota dalla Spagna – con 6 premi – che vince sempre per volumi e sta comunque facendo registrare notevoli miglioramenti qualitativi sia nella fascia media sia nei prodotti di altissima qualità, a fronte di quantitativi maggiori e prezzi più concorrenziali. “La vera forza dell’Italia – spiega Oreggia – Sta invece nella nostra grande biodiversità e nel valore attribuito nel mondo al Made in Italy, soprattutto per i prodotti certificati geograficamente”. Anche Croazia e Cile portano a casa un riconoscimento a testa nella The Best 20 mentre ai premi destinati ai prodotti e ai produttori si affiancano quelli legati al mondo che circonda l’extravergine: da quello di Importatore dell’Anno – attribuito Heinrich & Karin Zehetner dell’austriaca ZES – Consulting Gmbh – al Premio Speciale Cristina Tiliacos assegnato all’Oil Bar Caffè del Mercato Centrale di Livorno per chi fa cultura dell’olio. Il Premio Ristorante dell’Anno, invece, per l’edizione 2018 va al Danì Maison di Ischia dello chef Nino Di Costanzo. “Sono numerosi i collaboratori e anche i produttori che mi hanno segnalato il suo ristorante, segno che l’olio di qualità viene usato davvero e non è acquistato solo per farsi bello con un carrello degli oli che poi resta fermo lì. Parlando con lo chef ho capito che è davvero molto attento all’extravergine, come in generale a tutte le materie prime, approfondendone la conoscenza con interesse e umiltà. Eravamo già convinti di premiarlo, quando poi abbiamo saputo del terremoto che ha colpito Ischia la scorsa estate e del suo impegno anche in questo senso siamo stati ancor più felici della scelta fatta”.

di Luciana Squadrilli

@Photo Credits Andrea Moretti

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