di Antonella Petitti.
E’ il pugliese Martino Ruggieri (Pavillon Ledoyen – Parigi), chef fidato di Yannick Alléno, a portare una ventata di cucina francesce a LSDM. Dalle fermentazioni alle estrazioni un nuovo modo per creare forti identità, “ma c’è bisogno di palati allenati” sottolinea Ruggieri “e comunque sia preferisco la logica del gusto a quella dell’estetica”.
Ma a far rumore sin dal suo ingresso è stata la testa di Manzo (che è stata bollita per oltre sei ore e poi è stata lasciata asciugare una notte intera) che ha campeggiato in cucina.
Da lì ha direttamente affettato la guancia che ha poi saltato in padella con olio extravergine di oliva e servito con una base di porri e fette di mozzarella sul finire. Intenso come il succo di sedano rapa che ha fermentato per 8 mesi e a cui ha aggiunto in un secondo momento vaniglia, fragole mature e pomodori secchi.
Si percepisce fortemente l’influenza di Allèno, lo chef che in Francia colleziona stelle e tiene viva la sperimentazione, ma Martino Ruggieri non può dimenticare l’imprinting italiano che continua a fargli considerare alcuni prodotti già completi, come nel caso della mozzarella di bufala campana. “La mozzarella per me va toccata il meno possibile, soprattutto quando è fresca può andare da sola”.