14 Maggio 2018

Domenico Stile

Stare e viaggiare, due verbi che per Domenico Stile non sono in contrapposizione. Nella sua cucina si rintraccia questa dinamicità; a 28 anni riesce a trasmettere la dimensione del viaggio legato alla ricerca ma anche la capacità di essere perfettamente centrato su piatti che lo rappresentano in un’ideale continuità tra radici e futuro. Tutto guidato da una sua personale ed inderogabile convinzione: il lavoro di chef è un mestiere di servizio del cliente.

Origini campane di Castellammare di Stabia ha nel suo bagaglio formativo il diploma all’Istituto Alberghiero Viviani che oltre a riconoscergli il massimo dei voti è la scuola dove incontra il suo primo maestro, Enrico Cosentino cui lo  lega un sincero sentimento di riconoscenza.  Poi due anni nelle cucine di Gianfranco Vissani, lunghi periodi  da Antonino Cannavacciuolo, Enrico Crippa, Massimo Bottura, fino all’obiettivo a lungo coltivato: tre stagioni come sous-chef di Nino Di Costanzo al Mosaico di Ischia. Fra i suoi  approfondimenti internazionali un periodo di lavoro a Chicago al ristorante Alinea di Grant Achatz.

Dal 2016 dirige la brigata dell’Enoteca La Torre a Villa Laetitia a Roma.

di Laura Guerra

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