29 Dicembre 2016

Cedro di Calabria per il piatto di Antonio Biafora

Antonio Biafora, chef del Biafora Resort & Spa, partecipa al Primo Piatto dei Campi 2017 abbinando i Vermicelli del Pastificio dei Campi al Cedro di Calabria nella ricetta Vermicelli, Terra, Cedro e Fegato di Podolica.

Cedro di Calabria

Piantato in Calabria nell’anno milleduecento dalle popolazioni ebraiche in fuga dall’Egitto, il cedro trova sulla costa tirrenica l’habitat ideale di sviluppo. Attualmente utilizzato oltre che nella gastronomia, anche nell’industria medica e cosmetica, nonché nel mondo religioso. Deve il suo successo economico proprio alla leggenda che vuole fosse il frutto preferito dal patriarca Mosè, tanto che le campagne calabresi nel mese di agosto si popolano di ebrei in cerca dei cedri più belli per l’annuale festa del “Sukkot” (capanna) ove si rievocano gli anni di pellegrinaggio nel deserto dopo la fuga dall’Egitto.

La coltivazione è difficile e non meccanizzabile. Le cedriere devono assumere un’altezza ridotta, in quanto devono essere coperte da una fitta rete di canne in modo tale da proteggerle dal freddo invernale e dalle forti raffiche di vento che caratterizzano l’area. Dopo diversi studi di fattibilità si è capito che i terreni migliori per la produzione del cedro sono quelli della valle che sorge tra i fiumi Lao ed Abatemarco, e questa caratteristica aumenta il mito mesopotamico del cedro.

Francesco Annuzzi – cedricoltore

Francesco appartiene ad una famiglia di cedricoltori. La voglia di realizzarsi lo attira fuori dai confini nazionali sino ad approdare in Francia, dove, però, Il lavoro non soddisfa le sue aspettative tanto che un mix di nostalgia e insoddisfazione facilitano il rientro in Calabria.

Nel frattempo la cultura ebraica del “culto del cedro” aumenta il mercato dell’esportazione del frutto calabrese, così da creare un indotto verso i cedricoltori tale da poter sostentare i costi di lavorazione del frutto, “viverci” e soprattutto avere dei fondi da dedicare a ricerca ed avanzamento della produzione. L’azienda dedica una parte del proprio raccolto a prodotti di grande qualità, senza essere schiava della quantità.

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