28 Aprile 2017

Antonio Guida: non bisogna mai fossilizzarsi ma ricercare e provare.

Il pugliese salentino Antonio Guida, oggi in forza al Seta di Milano, parte dal dessert proponendo una “dolce caprese”. Gli elementi sono semplici: la mozzarella, i pomodori, il basilico. Ma la tecnica e la curiosità li trasformano in qualcosa d’altro, proponendo un dolce partendo da elementi di cucina.

Antonio Guida moderato da Allan Bay ad LSDM10. foto di Francesca Massa

Antonio Guida moderato da Allan Bay ad LSDM10. foto di Francesca Massa

Amo i dessert poco dolci”, racconta Guida, mentre tira fuori da elementi altrettanto semplici dei ravioli ripieni di pomodori, crema di burrata e rucola ed un risotto al nero di seppia adagiato sullo zabaione senza zucchero.

Antonio Guida: ravioli ripieni di pomodori, crema di burrata e rucola ed un risotto al nero di seppia adagiato sullo zabaione senza zucchero. foto di Francesca Massa.

Antonio Guida: ravioli ripieni di pomodori, crema di burrata e rucola ed un risotto al nero di seppia adagiato sullo zabaione senza zucchero. foto di Francesca Massa.

La cucina è qualcosa di vivo, non bisogna mai fossilizzarsi ma ricercare e provare. Questo piatto”, sottolinea mentre è alle prese con il suo dolce/non dolce, “lo abbiamo provato per mesi”.

Antonio Guida: il dolce/non dolce. foto di Francesca Massa.

Antonio Guida: il dolce/non dolce. foto di Francesca Massa.

Sapori netti e limpidi frutto di una serie di esperienze importanti che lo hanno portato dall’Italia all’Asia passando per la Francia, luoghi e nomi che segnano mentre la sua mano ha continuato ad evolversi e a collezionare risultati e stelle.

In Italia, al di là dell’Enoteca Pinchiorri e del Don Alfonso, è al Pellicano di Porto Ercole che è più affezionato, se non fosse che rappresenta il luogo in cui è arrivata la prima stella Michelin diventate  presto due.

di Antonella Petitti.

 

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